Istituto di Conciliazione e Alta Formazione
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Condanna al contributo unificato o alle spese di causa

25.03.2022 – Oristano – Cassazione

Dovendo verificare il potere di rappresentanza di colui che è comparso in nome e per conto dell’attore all’incontro di mediazione, stante la contestazione delle convenute, è decisiva la modalità con cui si dovrebbe attuare la riduzione, desumibile dalla volontà processuale, che univocamente non è di chiedere la legittima in natura, bensì di chiederne il valore, limitando la domanda alla reintegrazione per equivalente. Se così è, e non si vede alternativa, non essendo stata posta mai in discussione l’attribuzione di beni determinati da parte del defunto, si deve ritenere che il pagamento della somma necessaria per reintegrare la quota del legittimario, eventualmente lesa, possa essere stabilita in via transattiva anche con una comune scrittura privata, senza bisogno di autentica della firma.
SENTENZA

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18.03.2022 – Modena – Ticchi

Risulta, in buona sostanza, che i resistenti mai abbiano risposto alle richieste della ricorrente, mai ritirando le relative raccomandate e, da ultimo, non presentandosi al tentativo di mediazione, disinteressandosi completamente delle richieste attoree. Comportamento, la mancata comparizione in mediazione, che come noto, non emergendo tra l’altro alcun giustificato motivo, deve essere valutato ex art. 116 c.p.c. come richiamato dall’ art. 8 d.lgs. 28/2010, tenuto conto di tutti gli altri elementi di prova.
SENTENZA

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17.03.2022 – Palermo – Zagarella

L’assemblea dei condomini è stata instaurata regolarmente nel rispetto delle norme di legge sostanziali e delle maggioranze prescritte e presenti all’assemblea. Infine, non sussiste alcuna possibile valutazione in ordine al presunto conflitto di interessi con quelli dei due condomini indicati dall’attrice. Al riguardo è del tutto carente d’interesse potendo e dovendo, ove ne avessero rilevato l’esigenza, impugnare siffatta delibera assembleare i predetti condomini e non l’attrice odierna che ex art. 100 c.p.c. è del tutto carente d’interesse sul punto.
SENTENZA

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11.03.2022 – Roma – Cassazione

Dalla sentenza di primo grado, presente nel fascicolo d’appello, si coglie nel dettaglio la ragione della non conferenza dell’addotto tentativo di conciliazione, avendo la parte onerata “prodotto in atti un verbale di conciliazione che risulta pacificamente non afferire all’oggetto del giudizio, atteso che reca data antecedente al provvedimento di rimessione alla mediazione e non riporta gli elementi essenziali corrispondente alla domanda (persone, petitum e causa petendi), in esatta simmetria tra i fatti di mediazione e quelli esposti in sede processuale
ORDINANZA

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08.03.2022 – Ravenna – Gilotta

La relazione redatta dal consulente tecnico nel corso di un procedimento di mediazione, che si concluda senza accordo, può essere prodotta nel successivo giudizio ad opera di una delle parti senza violare le regole sulla riservatezza, in virtù di un equilibrato contemperamento fra la citata esigenza di riservatezza che ispira il procedimento di mediazione e quella di economicità e utilità delle attività che si compiono nel corso ed all’interno di tale procedimento. Ne consegue che il Giudice potrà utilizzare tale relazione come prova atipica valutabile secondo scienza e coscienza, con prudenza, secondo le circostanze e le prospettazioni, istanze e rilievi delle parti più che per fondare la sentenza per trame argomenti ed elementi utili di formazione del suo giudizio
SENTENZA

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05.03.2022 – Modena – Ramacciotti

La conferma ulteriore della fondatezza della domanda giudiziale proviene dalla mancata partecipazione, senza giustificato motivo, della società amministratrice del Condominio “(…)” all’incontro svoltosi innanzi all’organismo di mediazione, investito dall’attore dell’esperimento del tentativo di mediazione obbligatoria tra le medesime parti. Infatti, nel verbale del 13.10.2020 il mediatore incaricato preso atto della mancata partecipazione, senza giustificato motivo, del Condominio invitato, ha dichiarato conclusa la procedura di mediazione.
SENTENZA

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21.02.2022 – Taranto – Attanasio

L’assemblea condominiale nella riunione del 10.4.19 non poteva auto annullare la delibera zione (validamente) formatasi circa un anno prima né quella tenutasi il 20.6.19 poteva ratificarne l’operato e disporre il recesso dalla transazione in parola. È evidente che tali iniziative si pongono in contrasto con il dettato de llart.1137 c.c. e, di riflesso, con l’attitudine esecutiva delle delibere (ormai) vincolanti per tutti i condomini, nonché con le regole poste dagli artt.1372 -1373 c.c. in ambito negoziale, che consentono il recesso unilaterale dal contratto (qual è l’intesa transattiva) solo a de terminate condizioni.
SENTENZA

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21.02.2022 – Brindisi – Marzo

L’attività con cui cessa l’inerzia dell’attrice che avrebbe determinato l’effetto della decadenza è costituita dal deposito dell’istanza dinanzi all’organo di mediazione; le successive attività, che si completano con le comunicazioni alle controparti, non sono nella disponibilità del ricorrente e dunque restano estranee rispetto all’unico atto con cui il legittimato ad agire può manifestare concretamente la cessazione della propria inerzia, ossia il deposito dell’istanza di mediazione.
SENTENZA

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22.01.2022 – Roma – Cavallo

Nella relazione, in particolare, il consulente nominato evidenzia di aver esaminato tutta la documentazione fornita dall’ attuale amministratore del condominio opponente, come ad esempio fatture, contabili di pagamento, estratti conto, corrispondenza e riepiloghi contabili, rilevando che la regolarità contabile emerge dallo studio condotto sui bilanci consuntivi e sulle situazioni contabili ufficiali, procedendo poi al riordino, anno per anno e gestione per gestione, dei vari documenti e contabili di pagamento, e pervenendo alla completa ricostruzione di tutti i libri di cassa, tranne quello relativo alla gestione 2006 – 2007.
SENTENZA

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19.01.2022 – Roma – Caiffa

Con la sentenza che dichiara l’improcedibilità, il Giudice è tenuto a regolare le spese di lite e, facendo applicazione del principio della soccombenza, si dovrà condannare la parte attrice che ha promosso l’azione di risoluzione del contratto. Si consideri, poi, la Società attrice non otteneva ordinanza provvisoria di rilascio, per cui non risulta vittoriosa avuto riguardo alla propria domanda di condanna al rilascio dell’immobile.
SENTENZA

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18.01.2022 – Brescia – Tinelli

Le parti richiedenti si sono limitate ad invocare l’indirizzo giurisprudenziale secondo cui, in caso di violazione delle distanze tra costruzioni il danno deve ritenersi in re ipsa, senza necessità di una specifica attività probatoria. Sul punto, si ritiene, invece, di aderire all’orientamento della Corte di Cassazione opposto, secondo il quale la violazione delle norme sulle distanze legali, mentre legittima sempre la condanna alla riduzione in pristino, non costituisce di per sé fonte di danno risarcibile, essendo al riguardo necessario che chi agisca per la sua liquidazione deduca e dimostri l’esistenza e la misura del pregiudizio effettivamente realizzatosi.
SENTENZA

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12.01.2022 – Torino – De Magistris

Nel caso in esame il vizio lamentato attiene ai criteri di riparto delle spese condominiali e si riflette nella eventuale annullabilità della delibera 15.10.2019, impugnata in via incidentale con l’opposizione a decreto ingiuntivo, con conseguente inammissibilità del motivo di opposizione perché proposto in via di eccezione, e non con domanda riconvenzionale, quando era decorso il termine perentorio di 30 giorni indicato dall’art 1137 co.2 c.c.
SENTENZA

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10.01.2022 – Roma – Corbo

Nel caso di specie l’istanza di mediazione versata in atti si presenta del tutto generica, non contiene alcun riferimento alle singole delibere impugnate ed ai vizi ad esse imputati; la domanda giudiziale, invece, contiene l’impugnativa di più deliberati (si tratta, infatti, di più delibere assunte su diversi ordini del giorno della stessa seduta) e l’esposizione, per ciascuna di essi, dei singoli vizi denunciati (contemplando, peraltro, in alcuni casi, anche censure che non si sostanziano, strictu sensu, in vizi di legittimità delle delibere).
SENTENZA

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04.01.2022 – Treviso – Merlo

La stessa Suprema Corte ha recentemente affermato che la condizione di procedibilità può ritenersi realizzata al termine del primo incontro davanti al mediatore, qualora una o entrambe le parti, richieste dal mediatore dopo essere state adeguatamente informate sulla mediazione, comunichino la propria indisponibilità di procedere oltre, principio fatto proprio e ribadito dalla Corte anche nella successiva sentenza n. 18068 del 5.07.2019.
SENTENZA

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04.01.2022 – Ravenna – Gilotta

Si ritiene, in particolare, data la genericità della dizione “proposta conciliativa” che essa sia atta a ricomprendere anche le proposte – adeguatamente provate e circostanziate – formulate in via stragiudiziale, dovendosi intendere il successivo riferimento alle “spese del processo maturate dopo la formulazione della proposta”, quale limite obiettivo della risarcibilità, circoscritta alle sole spese processuali e non anche a quelle extra-processuali.
SENTENZA

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25.12.2021 – Milano – Appiani

Preliminarmente si rigetta l’istanza di improcedibilità della causa per mancato esperimento del tentativo di mediazione.
La mediazione non è condizione di procedibilità per l’azione revocatoria, materia che non è elencata nel testo di legge, a nulla rilevando che il credito fonte dell’obbligazione revocanda derivi da rapporto bancario.
SENTENZA

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