Istituto di Conciliazione e Alta Formazione
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Roma

11.03.2022 – Roma – Cassazione

Dalla sentenza di primo grado, presente nel fascicolo d’appello, si coglie nel dettaglio la ragione della non conferenza dell’addotto tentativo di conciliazione, avendo la parte onerata “prodotto in atti un verbale di conciliazione che risulta pacificamente non afferire all’oggetto del giudizio, atteso che reca data antecedente al provvedimento di rimessione alla mediazione e non riporta gli elementi essenziali corrispondente alla domanda (persone, petitum e causa petendi), in esatta simmetria tra i fatti di mediazione e quelli esposti in sede processuale
ORDINANZA

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22.01.2022 – Roma – Cavallo

Nella relazione, in particolare, il consulente nominato evidenzia di aver esaminato tutta la documentazione fornita dall’ attuale amministratore del condominio opponente, come ad esempio fatture, contabili di pagamento, estratti conto, corrispondenza e riepiloghi contabili, rilevando che la regolarità contabile emerge dallo studio condotto sui bilanci consuntivi e sulle situazioni contabili ufficiali, procedendo poi al riordino, anno per anno e gestione per gestione, dei vari documenti e contabili di pagamento, e pervenendo alla completa ricostruzione di tutti i libri di cassa, tranne quello relativo alla gestione 2006 – 2007.
SENTENZA

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19.01.2022 – Roma – Caiffa

Con la sentenza che dichiara l’improcedibilità, il Giudice è tenuto a regolare le spese di lite e, facendo applicazione del principio della soccombenza, si dovrà condannare la parte attrice che ha promosso l’azione di risoluzione del contratto. Si consideri, poi, la Società attrice non otteneva ordinanza provvisoria di rilascio, per cui non risulta vittoriosa avuto riguardo alla propria domanda di condanna al rilascio dell’immobile.
SENTENZA

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10.01.2022 – Roma – Corbo

Nel caso di specie l’istanza di mediazione versata in atti si presenta del tutto generica, non contiene alcun riferimento alle singole delibere impugnate ed ai vizi ad esse imputati; la domanda giudiziale, invece, contiene l’impugnativa di più deliberati (si tratta, infatti, di più delibere assunte su diversi ordini del giorno della stessa seduta) e l’esposizione, per ciascuna di essi, dei singoli vizi denunciati (contemplando, peraltro, in alcuni casi, anche censure che non si sostanziano, strictu sensu, in vizi di legittimità delle delibere).
SENTENZA

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30.12.2021 – Roma – Miccio

La domanda di mediazione evidenzia come parte attrice sapesse dal principio come individuare correttamente l’amministratore e, dunque, non è applicabile al caso di specie il principio giurisprudenziale dalla stessa richiamato (Cass. 17352/09) non potendosi ravvisare nella specie quelle “circostanze non imputabili al richiedente” che autorizzano sostanzialmente una rimessione in termini rispetto al termine decadenziale di impugnazione.
SENTENZA

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23.12.2021 – Roma – Landi

Si ritiene che sussistano i presupposti per dichiarare in via preliminare il giudizio improcedibile a causa del mancato/tardivo esperimento del tentativo obbligatorio di mediazione.
Va osservato, innanzitutto, che l’oggetto del contendere, trattandosi di contestazione di contratti bancari e della accessoria fideiussione, rientra tra le materie indicate dall’art. 5 del d. lgs. 28/2010, come modificato con il decreto legge 69/2013 conv. in l. 98/2013, per le quali è previsto, come condizione di procedibilità della domanda giudiziale, l’esperimento obbligatorio, in via preliminare, del tentativo di mediazione.
SENTENZA

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25.10.2021 – Roma – Moriconi

Laddove l’esistenza di una tale scelta pregiudiziale e generalizzata non abbia fondamento, non vi sarebbe altro da aggiungere. In caso contrario vale ricordare che la partecipazione al procedimento di mediazione demandata è obbligatorio e che proprio in considerazione di ciò NON è giustificabile una negativa e generalizzata scelta aprioristica di rifiuto e di non partecipazione al procedimento di mediazione.
ORDINANZA

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20.10.2021 – Roma – Cassazione

La Corte ritiene che, al fine di stabilire se si sia verificata o meno la condizione di procedibilità della domanda giudiziale, debba aversi riguardo alla specifica prescrizione di legge secondo la quale “l’esperimento del procedimento di mediazione è condizione di procedibilità della domanda” e ancora “quando l’esperimento del procedimento di mediazione è condizione di procedibilità della domanda giudiziale la condizione si considera avverata se il primo incontro dinanzi al mediatore si conclude senza l’accordo”
SENTENZA

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13.10.2021 – Roma – Moriconi

Nell’ottica di favorire la partecipazione al procedimento di mediazione da parte della P.A. e nel solco della recente normativa emergenziale del c.d. scudo erariale, pur non essendo necessario uno scudo erariale della P.A. o del singolo funzionario in ragione dei citati criteri ermeneutici, si rivela necessario redigere un’apposita disposizione normativa che integri il decreto legislativo 4 marzo 2010, n. 28, fondata sul paradigma dell’articolo 21 del decreto-legge 16 luglio 2020, n. 76, convertito dalla legge 11 settembre 2020, n. 120
ORDINANZA

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13.10.2021 – Roma – Cassazione

la Corte d’appello non ha tenuto “assolutamente in considerazione il fatto che era stato espletato un procedimento di mediazione e che controparti non avevano ingiustificatamente partecipato ad esso”, così che i ricorrenti non solo non dovevano essere condannati ex art. 96 c.p.c., ma ancor più non dovevano essere condannati alle spese del giudizio e da tale circostanza il giudice avrebbe dovuto trarre argomenti di prova a sostegno della loro domanda. Il motivo non può essere accolto.
ORDINANZA

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08.10.2021 – Roma – Franco

Chi intende esercitare in giudizio un’azione relativa a
una controversia in materia di risarcimento del danno da circolazione di veicoli e natanti deve, tramite il suo
avvocato, invitare l’altra parte a stipulare una convenzione di negoziazione assistita. Allo stesso modo deve
procedere, fuori dei casi previsti dal periodo precedente e dall’articolo 5, comma 1-bis, del decreto legislativo
4 marzo 2010 n. 28, chi intende proporre in giudizio una domanda di pagamento a qualsiasi titolo di somme
non eccedenti cinquantamila euro.
SENTENZA

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13.07.2021 – Roma – Cassazione

Orbene, considerato che tale circostante, relative all’avvenuta palese manifestazione da parte dell’attore nei confronti dell’altro comproprietario della volontà di escluderlo dal rapporto con il bene, non è stata neanche allegata nell’atto introduttivo, ne consegue che le prove offerte, volte meramente a dimostrare l’uso esclusivo del bene e l’assunzione in via esclusiva degli oneri patrimoniali relativi allo stesso, in mancanza di prova circa l’avvenuta manifestazione nei confronti dell’altro comproprietario della volontà di possedere il bene in via esclusiva, in considerazione di quanto sinora argomentato, non sono idonee a comprovare l’intervenuto acquisto del bene medesimo per usucapione.

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07.07.2020 – Roma – Cassazione

Poiché l’opponente si è attivato promuovendo il giudizio di opposizione – che è, in concreto, l’unico rimedio processuale che la legge gli riconosce in presenza di un provvedimento monitorio – ricollegare alla sua inerzia nel promuovere il procedimento di mediazione un effetto identico appare un’evidente forzatura, stante la non confrontabilità delle due situazioni.

La procedura di mediazione ha una finalità deflattiva, in armonia col principio costituzionale della ragionevole durata del processo; ma è altrettanto evidente che – come ha ancora rilevato il Procuratore generale – nel conflitto tra il principio di efficienza (e ragionevole durata) e la garanzia del diritto di difesa, quest’ultimo deve necessariamente prevalere.
SENTENZA

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04.06.2021 – Milano – Corte d’Appello

Non è concepibile nel nostro ordinamento che due (o più) soggetti, i quali apparentemente o con maggiore probabilità, per loro scelta o per scelta dei rispettivi legali, ritengano più di altri di vantare diritti su un determinato immobile, possano autonomamente e privatamente decidere chi di tali diritti sia l’effettivo titolare. Perché l’effettivo titolare dei diritti ben potrebbe essere anche un terzo, a cui le parti della causa e della mediazione non hanno potuto (o voluto) pensare. E le parti non possono disporre del diritto di quel terzo, senza averlo ascoltato, senza contraddittorio, senza il suo consenso all’esito della mediazione
SENTENZA

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16.04.2021 – Roma – Cassazione

Il condomino, che subisca nella propria unità immobiliare un danno derivante dall’omessa manutenzione delle parti comuni dell’edificio ai sensi degli artt. … c.c., assume, quale danneggiato, la posizione di terzo avente diritto al risarcimento nei confronti del condominio, senza tuttavia essere esonerato dall’obbligo, che trova la sua fonte nella comproprietà o nella utilità di quelle e non nella specifica condotta illecita ad esso attribuibile, di contribuire a sua volta, in misura proporzionale al valore della rispettiva porzione, alle spese necessarie per la riparazione delle parti comuni dell’edificio e alla rifusione dei danni cagionati.
ORDINANZA

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