Istituto di Conciliazione e Alta Formazione
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Verona

06.05.2021 – Verona – Burti

Peraltro, la circostanza che l’assicurazione non abbia partecipato all’ incontro della procedura di mediazione attivata dall’ attore (v. doc. 10 dell’attore) costituisce argomento di prova ai sensi del combinato disposto degli artt. 116 cod. proc. civ. e dell’art. 8, comma quatto bis, d. lgs. 28/2010 dell’ininfluenza della conoscenza di tale elemento di fatto sulla consistenza del rischio assicurato.
Ed, infatti, la partecipazione del procedimento di mediazione presuppone, indefettibilmente – ratio legis sottesa alla scelta di condizionare la procedibilità della domanda all’ esperimento del tentativo di mediazione potrebbe essere agevolmente elusa dal soggetto individuato quale destinatario della pretesa e l’assolvimento della condizione di procedibilità si concretizzerebbe nel mero adempimento di un incombente formale privo di effettiva utilità.
SENTENZA

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02.05.2021 – Verona – Burti

Ritenuto che l’art. 3 comma 6-ter del d.l. 6/2020 prevede che “nelle controversie in materia di obbligazioni contrattuali, nelle quali il rispetto delle misure di contenimento di cui al presente decreto, o comunque disposte durante l’emergenza epidemiologica da COVID-19 sulla base di disposizioni successive, può essere valutato ai sensi del comma 6-bis, il preventivo esperimento del procedimento di mediazione ai sensi del comma 1-bis dell’articolo 5 del decreto legislativo 4 marzo 2010, n. 28, costituisce condizione di procedibilità della domanda”;
ORDINANZA

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26.04.2021 – Verona – Vaccari

La mancanza di identità tra la domanda oggetto di mediazione e quella avanzata in via giudiziaria non ha come conseguenza la dichiarazione di improcedibilità della domanda giudiziale, allorquando la parte o convenuta abbia avuto piena cognizione dei fatti storici fondanti la pretesa di controparte e sia stata quindi messa, fin da allora, nella condizione di poter o conciliare la lite.
SENTENZA

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18.03.2021 – Verona – Burti

Onera l’attrice in senso sostanziale di introdurre il tentativo obbligatorio di mediazione ex art. 5, comma secondo, d.lgs. 28/2010 e fissa udienza al 15/7/2021 ore 10:30 per verificare l’eventuale conciliazione (di cui le parti daranno atto mediante nota depositata al fascicolo telematico per consentire al Giudice per tempo la calendarizzazione del ruolo d’udienza) o per assegnare i termini ex art. 183, sesto comma, c.p.c.
ORDINANZA

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15.07.2020 – Verona – Bartolotti

L’argomentazione difensiva ha dunque avuto l’ unico effetto di costringere ad inutile sforzo motivazionale; inoltre deve rilevarsi come il convenuto S.XXXX T.XXXXX abbia eccepito la necessità di esordire la mediazione , a pena di improcedibilità dell’ azione, pur essendo il procedimento scaturito dall’ inadempimento degli accordi pattuiti a definizione del contenzioso ereditario, per il quale già era stata espletata la procedura di mediazione; ancora più grave risulta il comportamento del convenuto, il quale risulta poi non avere aderito al procedimento invocato, dopo l’ instaurazione da parte di S.XXXXXXX T.XXXXX, che è stato quindi chiuso a verbale negativo
SENTENZA

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16.01.2020 – Verona – Vaccari

In tema di tentativo di conciliazione obbligatoria per le liti in materia di telecomunicazioni, ha elencato le condizioni in base alle quali qualsiasi tipo di Adr obbligatoria può ritenersi compatibile con il principio comunitario della
tutela giurisdizionale effettiva, sancito dagli artt. 6 e 13 della CEDU e dall’art. 47 della
Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea.
La disciplina nazionale sulla negoziazione assistita non rispetta la penultima delle predette condizioni, poiché, non potendo prescindere dall’intervento di un difensore, comporta dei costi non contenuti per le parti, tenuto conto dei criteri di determinazione del compenso di avvocato attualmente vigenti.
VERBALE

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26.11.2019 – Verona – Vaccari

Qualora nella procura sia presente esclusivamente la dicitura “potere di transigere, conciliare, rinunciare ed accettare rinunzie” e, non anche, un chiaro riferimento alla facoltà del difensore di partecipare alla mediazione, la domanda giudiziale è improcedibile.
SENTENZA

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19.05.2019 – Verona – Pagliuca

A giustificazione della mancata comparizione la convenuta ha addotto il fatto che, essendo stata informata dell’iniziativa dell’attore solo nel dicembre 2015, non aveva avuto il tempo necessario per procedere all’ istruttoria interna in merito ai fatti avvenuti, sicché il tentativo di mediazione sarebbe risultato senz’ altro inutile e, quindi, la stessa ha per tale ragione preferito non parteciparvi.
In proposito va osservato che l’impedimento che rileva ai sensi dell’art, 8, c. 4bis Dlgs 28/10 è esclusivamente quello alla materiale partecipazione al primo incontro dinanzi al mediatore. Pertanto, per andare esente dall’ applicazione della sanzione prevista da della norma, la parte deve allegare e comprovare la sussistenza di un impedimento oggettivo alla sua comparizione dinanzi al mediatore, non rilevando a tal fine giustificazioni attinenti al diverso profilo relativo alla ritenuta utilità o meno del tentativo di mediazione. La giustificazione addotta dalla Azienda convenuta, quindi, non è certo idonea a giustificare la sua mancata comparizione dinanzi al mediatore, sicché a carico della stessa va applicata la sanzione di cui alla norma sopra citata.
SENTENZA

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14.02.2019 – Verona – Bartolotti

Anche nelle materie non assoggettate alla mediazione obbligatoria, il giudice, dopo avere concesso la provvisoria esecuzione del decreto opposto, visti i rapporti tra le parti e la natura della causa, può offrire loro l’opportunità di godere di un tentativo di mediazione, sia per favorire un componimento della vicenda sia per una eventuale soluzione generale delle questioni correnti tra le parti.
2) Fermo restando l’autonomia dell’organismo nella formulazione della migliore proposta, nella stessa ordinanza il giudice può suggerire alle parti una soluzione transattiva, in caso di esito negativo della procedura conciliativa, evidenziando i vantaggi economici che deriverebbero da un accordo e i rischi della prosecuzione della causa.
ORDINANZA

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24.01.2019 – Verona – Vaccari

La convenuta va condannata al pagamento della sanzione di cui all’art. 8, comma 4 bis, d. lgs. 28/2010 poiché non ha partecipato al procedimento di mediazione senza giustificato motivo. Infatti, contrariamente a quanto sostenuto nel presente giudizio dal suo difensore, dal verbale di mediazione dimesso dall’attore risulta che essa aveva ricevuto l’avviso di convocazione davanti al mediatore con congruo anticipo rispetto alla data del primo incontro, originariamente fissata (28 giugno), e che in ogni caso tale incontro era stato differito al 19 luglio 2016, per consentire alla convenuta di parteciparvi, ottenendone però un riscontro negativo.

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02.02.2018 – Verona

Quanto alla pretesa inutilità del procedimento, alla luce delle difese svolte dalla compagnia,
consistenti nella contestazione dell’operatività della polizza posta a fondamento della chiamata in garanzia, deve osservarsi che esse non precludono la valutazione di una soluzione conciliativa che, ad esempio potrebbe prevedere il solo concorso, in una determinata percentuale, della compagnia assicuratrice nel risarcimento del danno; né, d’altro canto, può ostare allo svolgimento del procedimento di mediazione l’ulteriore considerazione della terza chiamata, che attualmente non è possibile un’azione diretta del danneggiato nei confronti, della compagnia di assicurazione della struttura sanitaria.
ORDINANZA

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28.09.2017 – Verona – Vaccari

Il procedimento di conciliazione obbligatoria può ritenersi compatibile con l’ordinamento comunitario qualora non conduca ad una decisione vincolante per le parti, non comporti un ritardo sostanziale per la proposizione di un ricorso sostanziale, sospenda la prescrizione e decadenza dei diritti oggetto della controversia, non generi ingenti costi per le parti, a patto che la via elettronica non costituisca l’unica modalità di accesso a detta procedura di conciliazione e che sia possibile disporre di provvedimenti provvisori nei casi eccezionali in cui l’urgenza della situazione lo impone. ORDINANZA

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11.05.2017 – Verona – Vaccari

Il legislatore ha previsto per la parte che non partecipa in nessun modo, senza giustificato motivo, alla mediazione obbligatoria ex lege la sanzione della condanna al pagamento del contributo unificato e la possibilità per il giudice di desumere dal suo comportamento argomenti di prova.
ORDINANZA

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02.05.2017 – Verona – Vaccari

La sanzione pecuniaria prevista da tale norma va irrogata dal giudice, senza che gli sia consentito nessun ambito di discrezionalità né sull’an né sul quantum dell’applicazione, a qualsiasi delle parti non abbia partecipato alla procedura stragiudiziale senza giustificato motivo, compresa quella vittoriosa nel conseguente giudizio. Ciò è chiaramente desumibile sia dal tenore letterale della previsione che dalla sua funzione che è quella di indurre le parti a partecipare al procedimento di mediazione e quindi a servirsi di uno strumento che può evitare il giudizio.
SENTENZA

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18.04.2017 – Verona – Vaccari

Deve considerarsi legittimo impedimento la mancata comunicazione dell’anticipo del primo incontro. Questo giudice ritiene improcedibile il giudizio per il mancato valido esperimento della mediazione proposta dall’istante in quanto la banca convenuta non è stata posta in condizione di partecipare. In particolare, il Giudice rileva che la parte attrice non ha prodotto copia della ricezione della comunicazione dell’anticipazione di un giorno del primo incontro.
ORDINANZA

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10.03.2017 – Verona – Vaccari

La condanna al contributo unificato o alle spese di causa deve essere comminata qualora una parte (nel caso di specie, la convenuta) non partecipi al procedimento di mediazione, circostanza dimostrata dalle risultanze del verbale prodotto dall’attrice, senza mai addurre alcuna giustificazione per motivare tale scelta.
SENTENZA

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